Ogni nostro intervento è
preceduto da una dettagliata documentazione fotografica, supportato da indagini diagnostiche indirizzate a conoscere la composizione e la natura dei trattamenti applicati alla
superficie interessata e analisi qualitative e quantitative inerenti la composizione chimica degli stessi. Gli interventi di restauro che verranno effettuati troveranno supporto nel ciclo di
indagini che riguardano gli aspetti chimico fisico dei campioni presi in esame.
Analisi in situ:
-
esame ai raggi UV: determinazione della fluorescenza dei
materiali (fornendo informazioni sulle ridipinture, pigmenti, materiali organici e meccanismi di degrado).
-
Microtest per la caratterizzazione dei pigmenti, leganti (proteine, amidi, polisaccaridi,
resina e olii ) e materiali di degrado (ad esempio sali, tra cui cloruri, nitrati e solfati).
-
Test della solubilità: test a base di solvente e acqua per comprendere il livello di
rimozione di materiali scoloriti (vernici o strati protettivi), ridinpinture e altri materiali alterati.
-
Prelievo di campioni: esame al microscopio portatile (luce visibile e UV); documentazione con
macchina fotografica digitale e preparazione di sezioni trasversali (inclusioni di resina). Analisi della sezione ed esecuzione di microtest. Analisi strumentale (svolta in un centro italiano qualificato per l’analisi sui materiali storici e il patrimonio
culturale):
-
Preparazione di sezioni trasversali e sottili e osservazione al microscopio e al microscopio
petrografico (luce polarizzata) per gli intonaci.
-
SEM-EDX (spettroscopia ai raggi X) per l’interpretazione della morfologia dei provini,
mappatura degli elementi e dei materiali di degrado.
-
FTIR (spettroscopia infrarossi) per una interpretazione generale del contenuto del
provino.
-
Spettroscopia RAMAN per pigmenti e altri materiali.
-
GC-MS per materiali organici (leganti, vernici).
E’ possibile effettuare altre analisi sulla base delle condizioni e delle
problematiche riscontrate durante l’applicazione di trattamenti conservativi.